Brucio
nel vento |
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Tobias,
fuggito da bambino dal suo paese natale, la Cecoslovacchia, si rifugia
in Svizzera, dove vive la durissima vita degli immigrati, finchè
nella fabbrica dove il ragazzo lavora arriva Line, il suo grande amore
di bambino. Tra i due nasce una tenera e intensissima storia d'amore. |
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Le vostre recensioni |
Un buon regista è colui che è talmente bravo a raccontarci una
storia, da renderla credibile agli occhi di noi spettatori anche se,
analizzandola in maniera razionale, apparirebbe assurda. Se leggiamo la trama di
"Tutto su mia madre" ci sembra peggio della peggior telenovela, ma
quando "entriamo" nel film di Almodovar non ci chiediamo più se è
credibile ma ci abbandoniamo al suo fascino. Questa lunga premessa è per dire
che Soldini, con questo ultimo film, fallisce l'intento. Si tratta ovviamente
soltanto della mia opinione. A me pare un film freddo, distaccato, Soldini mi
sembra poco convinto, aveva lasciato la storia nel cassetto per lungo tempo e
forse avrebbe fatto bene a cestinarla. Certo è che non bastano belle immagini,
un bravo attore dalla faccia giusta (inquietante la somiglianza con la tragica
faccia e l'espressione cupa del suicida Tenco) per provare emozioni in un
racconto assurdo con personaggi improbabili, per non dire improponibili: che
dire di una donna che sembra sana di mente e
molto concreta che all'improvviso accoltella il marito, lo lascia e va
tranquillamente a vivere col il fratellastro senza porsi il minimo problema? E
il marito? Un cervellone dedito solo allo studio che vediamo diventare un
sempliciotto che beve in compagnia e poi ancora un violento geloso picchiatore.
Per non parlare di due bambini che si erano persi in un oscuro paesino dell'est
che sembrava del Medioevo per ritrovarsi secoli dopo (in tutti i sensi) in uno
sperduto paesino svizzero, nella stessa fabbrica e sullo stesso autobus!!! Ma
per favore!!! Una profonda rabbia mi ha accompagnato nella visione di questo
film, anche perché Soldini ha dimostrato in altre occasioni di saper
raccontare. E di saper scavare nell'animo umano. E' possibile che sia lo stesso
regista di quel gioiello che è "Le acrobate"?
Mi ha deluso. E' lento, tocca tanti argomenti importanti, ma sorvolando (es: "ho detto a Lynn che abbiamo lo stesso padre..." è tutto ciò che dice sul loro rapporto incestuoso), poi la happy end non mi convince proprio, mi sembra un colpo al cerchio (della tragedia) e uno alla botte (della commedia). Perciò non ho avuto il coraggio di tornare a vederlo. Insufficiente.
Anna Elena Cantatori
cupo e solare un film esistenzale angosciante preso dal turbine del vento.