carlo caspani |
"I gusti del pubblico, ultimo
giudice, non si discutono. Mi colpisce solo che la votazione prime al primo
posto un film decoroso e divertente, ma di gran lunga inferiore
qualitativamente ad altri presentati quest'anno, e comunque graditi. Voglia
di leggerezza, fascino gaglioffo dell musica, scherzi delle percentuali
nelle votazioni?"
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giulio martini |
E' sintomatico e significativo che
il primo film fatto da un iraniano/islamico rifugiato da noi e dunque
con uno sfondo "occidentale" ( la Toscana centro e cuore della cultura
umanistica europea) sia risultato quasi incomprensibile a noi, pubblico
non-persiano, che invece ne avevamo sempre ammirato le pellicole
girate in Patria, comprese certe insistite lentezze, qui invece giudicate
dalla maggioranza insopportabili. Così "COPIA CONFORME" - per quanto premiato a Cannes - ha marcato, per l'ennesima volta, la difficoltà di lettura dei film realizzati con altre categorie mentali e visive rispetto , in barba alla globalzzazione, alla presunta universalità del linguaggio filmico, al confronto annacquato,se non superficiale e banale, tra le culture. |
marco massara |
Le poche volte in cui l'indicazione del 'miglior film' fu concorde tra animatori e pubblico fu con 'Le onde del destino' e forse anche con 'Volver'. In tutte le altre annate la discrepanza è sempre stata evidente. Quest'anno non è da meno; a cominciare dal vincitore della nostra graduatoria dove abbiamo messo in testa 'A Serious man' che invece naviga in una troppo anonima posizione di fondo classifica per arrivare ad altri titoli che trovo troppo penalizzati: 'Tra le nuvole', 'Bright star','Lourdes' ,'Il profeta' ed il bistrattato 'Copia Conforme' a mio avviso meritavano molto di più, mentre è una bella sorpresa la valutazione positiva de 'Il segreto dei suoi occhi' che nella mia privatissima graduatoria è molto vicino alla prima posizione. Mi soffermo solo sui primi tre classificati: sono paladini di un modo di far cinema molto leggibile, felicemente 'classico' che però non richiede molto sforzo allo spettatore; un po' da 'pilota automatico' (Invictus) fino all'abbandono ad un accecante sovraccarico emotivo di un film furbastro (Il concerto).Appena il linguaggio diventa un po' più complicato ecco che la 'fatica della salita ' fa emergere un certo rifiuto: è su questo versante che c'è da lavorare ! |
francesco rizzo |
eccellente giuria popolare, mi
oppongo!
non si può condannare alla
gattabuia del fondo classifica un gioiello come "lourdes", cinema
essenziale, limato fino all'osso, che taglia l'aria fra lo schermo e il
pubblico. Nè si possono relegare ai margini della zona retrocessione i
fratelli coen che, con "a serious man", confermano di essere maestri in
un cinema di beffarda, colta, acuta intelligenza (e humor nero).
Ma nemmeno si può lasciare
galleggiare nell'anonimato una commedia quasi perfetta come "tra le
nuvole" (ne avessimo di simili in italia, invece del desolante vuoto
pneumatico di "immaturi"...)
eccellente giuria popolare:
possono tutti questi film meritare meno del solito Ozpetek che vorrebbe
fare Amodovar ma non ne ha la stoffa o di piccoli campioni di astuzia
come "la prima cosa bella" e "il concerto"?
possibile che un
film-fotocopia, divertente quanto vogliamo, come "benvenuti al sud"
valga più di un gioiello (anche solo per il sonoro...) come "il
profeta"?
sperando nell'appello...
cordialmente
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