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Chi Siamo

LA  STORIA BAZIN

 

All’inizio, primi anni ‘80 c’èra un  Auditorium Don Bosco nuovo , finito da qualche tempo, ma  mai davvero  aperto al pubblico.

E allora venne chiesto a Giulio Martini di inventarsi  qualcosa per farlo partire …

Siccome la  storica Sala Gonzaga, già tempio dei Cineforum  milanese dagli anni ’50,  era  chiusa ( per  stranissime  vicende, tanto che  oggi è un  garage… )   si cominciò con  un  Cineforum  annuale,  un solo giorno alla settimana.

Dietro c’era una convinzione profonda:  rispetto  alle consuete sale  d’ essai,  la differenza  era data dalla centralità del dibattito, cioè  la possibilità  garantita a pubblico di prendere la parola   in un  rapporto  di sereno  confronto con gli altri spettatori partecipi della stessa  avventura emotiva.

Per questo altrettanto significativa doveva  essere  la presenza  - costante e - di  un  responsabile, un  esperto del Centro Studi Cinematografici , che  sollecitasse  la riflessione  e facilitasse  l’acquisizione degli  opportuni strumenti critici.

Il tutto in un ambiente  non anonimo  dove ci si oppone al  triste “mordi e fuggi”  del consumismo  a favore  di una meditata  e goduta  “slow vision”.

A suggellare  queste  ambiziose intenzioni  ecco  la dedica  al più grande critico francese di tutti i tempi : ANDRE’ BAZIN.

Così  con tanti amici del CSC di Milano il Bazin   è cresciuto negli anni,  arrivando a  6 proiezioni settimanali  da Ottobre a Maggio.

 Nel corso  di  questi  decenni si è migliorata  la documentazione di corredo  alle pellicole selezionate( il libretto omaggio  dato ai Tesserati ) e si sono affiancate - un poco alla volta - altre iniziative:  

-         il  Gruppo di “creazione - produzione “ di  filmati

-         il Sito dove  informarsi  e continuare  nella discussione a distanza

-         il  Corso “I Capolavori alla Moviola”  

-         le Gite ed i Viaggi  cine- turistici  ai “luoghi del Cinema”, in Italia  all’Estero

-         il Corso di recitazione …

Altre ne seguiranno, secondo  uno spirito che si riassume  nella nostra formula :

      “Lo spettatore  protagonista”

       Perché  senza  “...chi  guarda”  lo spettacolo  non  esiste.