gli
animatori lo hanno visto così : BENE
COSI’-COSI’
MALE
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VOGLIAMO VIVERE! |
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DOM pom |
DOM sera |
MAR |
MER |
GIO |
VEN |
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dei film precedenti
roberta braccio |
domenica pomeriggio |
Un film per tutti quelli che chiedono "perchè il cineforum?", per chi chiede "cos'è il cineforum" e per quelli che domandano se il cinema possa davvero essere la settima arte. Perchè se un ingranaggio perfetto di tecnica, tempi e dialoghi funziona a distanza di decine e decine di anni, allora stiamo davvero parlando di Arte. E solo al cineforum si ha la possibilità di scoprire un gioiello dimenticato e trovarlo modernissimo. |
giulio martini |
domenica sera |
senza rinunciare a nessuno dei
meccanismi della sua "Commedia sofisticata" ( doppi sensi, scherzi alla
censura sull'erotismo, galanterie ambigue, equivoci garantiti da porte,
pareti, travestimenti, scambi di persona ) Lubitch realizza con sommo
umorismo un feroce attacco all'idiozia nazista. E si serve del mondo vanesio
degli attori e della tragedia della Polonia per dar corpo ad una riflessione
doppia: sull'essere o non essere del Teatro/Cinema e sul diritto universale
all'esistenza in quanto uomini ( vedi: Shylock) , senza diventare - per forza nella realtà - degli eroi. |
angelo sabbadini |
martedì sera |
Permane ancora l'effetto del "tocco di Lubitsch", quell'inimitabile sigillo di grazia che trasformava qualsiasi storia in uno stato di perfetta vivezza? I visionari del martedì sera hanno trasformato l'iniziale perplessità in aperto e irrefrenabile entusiasmo che si è sciolto in un applauso nei confronti delle magie e dei sortilegi di un maestro assoluto. |
carlo caspani (carlo non c'era, ma ha voluto lo stesso lasciare una nota su questo importantissimo film!) |
mercoledì sera |
Ernest Lubitsch va alla guerra, e lo fa con una commedia destinata a fare scuola: ovvero un antinazismo con classe, con quel suo tocco che ha ispirato molti registi di qua e di là dell'oceano. Da vedere magari in coppia con Il Dittatore di Chaplin, per ricordarci da che parte stanno l'Arte e la Storia, non solo cinematografiche. |
marco massara |
giovedì sera |
Quando leggiamo sull'agenda del colonnello Erhardt che dopo l'incontro delle 10.30 con Maria Tura è previsto l'appuntamento con un certo signor Schindler ...... ci accorgiamo che il cinema è capace di realizzare sorprendenti risonanze. Proprio come quelle che si sono manifestate in sala dove l'indecifrabile 'Lubitch's touch' si è tradotto in sincere risate, non 'grasse' , ma connotate da una inconsueta eleganza. Un film che gestisce magistralmente, come in un gioco di specchi, tre o quattro 'plot' differenti (la gelosia matrimoniale, il narcisismo degli attori, la cospirazione anti nazista e la derisione degli inetti occupanti ) sapendoli sempre alternare con sapienti variazioni e ripartenze per un continuo piacere dello spettatore. ( e chi se ne frega se Hitler gira su una vecchia Crysler......) |
giorgio brambilla |
venerdì sera |
L'equivoco, figura principe della commedia, e l'inganno, suo omologo nei film di spionaggio, si fondono magnificamente in questo capolavoro che riesce a raccontare una storia in sé drammaticissima con la tipica leggerezza di tocco di Lubitsch. La Gestapo autentica viene messa in parallelo con quella della commedia iniziale e sbeffeggiata nella sua stupidità malvagia. La “recita” nazista è surclassata da una compagnia di guitti. Ritmo incalzante, battute e gag memorabili. Una festa per l'intelligenza. Semplicemente perfetto. |