gli animatori lo hanno visto così :    BENE

                                                            COSI’-COSI’

                                                            MALE

                                                

UOMINI DI DIO

 

 

DOM

pom

DOM

sera

MAR

 

MER

GIO

VEN

 

fai click  QUI per vedere le critiche dei film precedenti

 

roberta braccio

domenica pomeriggio

"un film essenziale a tutto tondo. nessuna velleità estetica se non l'aderenza alla realtà, essenziale - nel senso di indispensabile - un forte messaggio culturale e umano per tutti. In tempi in cui il pregiudizio e la decisione immediata, la capacità di fermarsi, di riflettere e di confrontarsi insieme - nosotante le umane debolezze e paure - è un insegnamento potente. un'occasione importante di vedere un film su cui riflettere, di sè e dei valori in cuicrediamo"

giulio martini

domenica sera

quale Dio credono di conoscere Cristiani e Musulmani ? Utilizzando la storia dei "trappisti" uccisi in Algeria il regista si pone una domanda che sta alla base di qualsiasi eventuale dialogo religioso, specie tra fedi che discendono
da Abramo. Se nel ( come questi monaci ) a legare la fede e violenza, è possibile scoprirsi fratelli ?
Infatti : chi uccide per "motivi religiosi", l'ha detto anche il Papa, è un bugiardo. E Il film , pur con qualche lungaggine liturgica ed un pizzico di simbolicismo di troppo, è partecipe di questo autentico sentire .

angelo sabbadini

martedì sera

Giunto al V° lungometraggio Xavier Beauvois frena gli ardori del suo cinema non riconcigliato e firma una regia pacata e lineare con alcune inevitabili accellerazioni drammatiche legate al tragico sviluppo della vicenda affrontata. La scelta registica risulta però monocorde e monotona e i climax narrativi non sono sempre azzeccati (si veda la sequenza dell'ultima cena). Funziona invece l'efficace sceneggiatura di Etienne Comar che è il vero punto di forza di un film d'indubbio interesse.

carlo caspani

(carlo ormai è in vacanza, ma continua a fare ' l'uomo nell'ombra'....)

mercoledì sera

Il sacrificio di sette monaci francesi in Algeria narrato con rigore e partecipazione spirituale: uomini, non santi, con incertezze e paure, ma arricchiti da una Fede che emerge nelle piccole cose quotidiane e li porta a una scelta di condivisione estrema. Grand Prix a Cannes 2010. Con un'ultima cena che, da sola, vale tutto il film che, da solo, ripaga di tutta un'annata al cinema.

marco massara

lunedì 30 sera

Uomini soli davanti al bivio di una decisione da cui dipendono la sopravvivenza o la realizzazione della propria missione ispirata dalla fede:. Non ti aiuta il vino di Francia, non ti aiuta Tchaikowski, non ti aiuta la stessa immagine di Cristo verso la quale emuli il gesto di San Tommaso: quando devi decidere davvero , sei solo con tutte le tue angosce. Ma questi sono Uomini di Dio, capaci con il loro canto di scacciare un elicottero armato fino ai denti, di fare una scelta di non violenza e di apertura ad una nuova prospettiva nei confronti dei veri 'fratelli' mussulmani. Grandissimo cinema fatto prosciugando la spettacolarità ed esaltando un gruppo di attori straordinari.

giorgio brambilla

venerdì sera

Uomini e dei, come recita il titolo originale, narra la bella e impossibile convivenza di un gruppo di monaci cristiani con un lacerato mondo musulmano. Ma più ancora racconta questi uomini, piccoli ma figli dell'Altissimo. Essi vivono nel loro mondo, fatto di preghiera e lavoro, nel villaggio, che vuol solo vivere tranquillo, e nel paese che li ospita, sconvolto dagli scontri tra un governo corrotto e i terroristi islamici; entrambi questi ultimi non possono tollerare la scelta dei monaci di essere fratelli di tutti. La macchina da presa si pone umilmente al servizio della storia e mostra la preghiera in dialogo con la vita (al frate che dice “non sento più niente” sembra fare eco il salmo “sono davanti a te come terra riarsa”), e la progressiva umanissima incarnazione di Cristo, fino all'”ultima cena”, priva di parole ma piena di volti dai quali traspare il travaglio interiore. Infine lascia pudicamente intuire la morte, non ricercata ma accolta serenamente, e affida il proprio messaggio di speranza al testamento spirituale di Christian, che unisce vittime e carnefici, cristiani e musulmani in un grande abbraccio amorevole. Amen, Insciallah.