gli animatori lo hanno visto così :    BENE

                                                       COSI’-COSI’

                                                       MALE

                                                

SOUL KITCHEN

 

 

DOM

pom

DOM

sera

MAR

 

MER

GIO

VEN

 

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roberta braccio

domenica pomeriggio

Cibo per l’anima, la musica ed il cinema. Mescolndo con cura gli ingredienti ne esce un piatto colorato  e saporito. Qualche razzista del cinema criticherà forse la poca sostanza, ma anche con un po’ di leggerezza si parla all’anima.

giulio martini

domenica sera

L'agile e furbo ex-musulmano (?) Fatin Akin parla ai/dei  Greci  in Germania  ("la nuora") perché  "la suocera" (il popolo tedesco ) intenda .
E dice: gli immigrati  ( circa 3 milioni i turchi come lui...) sono sgangherati , ma hanno una gran voglia di farcela, anche se si rompono le ossa ( cfr.:  ernia), frequentano spesso la galera, non siano dei santi e  vengano regolarmente maltrattati - negli affari nei sentimenti - dai teutonici ( nei film tutti biondi e inaffidabili :  il compagno di scuola speculatore, la fidanzata, l'agente delle tasse...). Ma grazie ad una cucina "d'autore turco" ( quanto puzzano invece i kartoffen...) e ad una musica  ocidentale ffettuosa/ballabile, può nascere un mondo nuovo , multietnico, dove contano le universali emozioni di base. La tesi glocal è evidente. E la formula cinematografica si adegua: un mix di sapori esotici in confezione "simil-europea".

angelo sabbadini

martedì sera

La cronaca è nota: al festival di Venezia del 2009 dopo una serie infinita di
film quaresimali l’apparizione di “Soul Kitchen” ebbe il valore di una
travolgente iniezione di vitalità salutata con il premio speciale della giuria.
Merito di Faith Akin che, accantonato il progetto di girare il terzo capitolo
della trilogia sull’amore, la morte e il diavolo, si era concesso un
film/vacanza, una sorta di lisergico dj-set tra trasgressioni, hamburger di
pesce, cuori e schiene spezzate e speculatori gabbati. Il tutto frullato con
tanta, tanta musica da Kool The Gang al tradizionale rebetiko greco e da lazzi
comici a volontà. Ebbene la ricetta ha funzionato perfettamente anche al Bazin
e la sincopata visita guidata attraverso la città di Hamburg con soste speciali
al Mandarin Kasino, all’Astra Stube e al quartiere di Wilhelmsburg ha generato
un contagiante desiderio di partire verso la Germania del nord. Magie del
cinema!

carlo caspani

mercoledì sera

Akin alle prese con la commedia etnico-urbana, all'insegna del cibo e della musica come nutrimenti per lo spirito, oltre che per il corpo. Ritmo e sapori decisi, ma il gusto tedesco non è certo sofisticato, soprattutto a tavola.

fabio de girolamo

giovedì sera

Il Soul Kitchen del titolo non è solo un locale, ma una sorta di estensione del protagonista, una rappresentazione concreta della sua mentalità, del suo modo di essere. Un po’ naif, un po’ trasandato, sempre aperto agli altri e a quel quid in più che possono dare col proprio contributo personale. Nadine, la compagna iniziale, col suo rifiuto di entrare o avere a che fare col locale, nega a se stessa simbolicamente di conoscere l’intimo mondo di Zinos, al contrario, non a caso, della futura compagna Anna.

Soul Kitchen è una commedia divertente che, pur senza particolari pretese autoriali, ha una caratterizzazione  stilistica ben riconoscibile e non quella “qualunque” medietà hollywoodiana che purtroppo spesso connota operazioni di questo tipo (un esempio fra tutti: Il mio grosso, grasso matrimonio greco).

giorgio brambilla

venerdì sera

questa settimana giorgio è stato sostituito da carlo