gli
animatori lo hanno visto così :
BENE
COSI’-COSI’
MALE
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LADRI DI CADAVERI |
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DOM pom |
DOM
sera |
MAR |
MER |
GIO |
VEN |
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dei film precedenti
roberta braccio |
domenica pomeriggio |
film attualissimo nonostante sia
storico, mostra come il genio dell'imprenditore si annidi nelle
situazioni più incredibili. Persino in un mercato poco politically correct
come quello della morte. Cinico, sornione e ironico, Landis riesce a farci sorridere
e a tifare per i due protagonisti: alla fine, il trionfo della giustizia ci
pare persino ingiusto, nel ghigno soddisfatto della gente che applaude il
cappio. Riuscito ed originale, avanza inquietanti perplessità sull'evoluzione
del progresso: inevitabilmente, sopravvive sempre chi ha il pelo sullo
stomaco più duro. Parola di Darwin. |
giulio martini |
domenica sera |
Un Landis 60 enne,
stimolato dalla moda del "Dark Tourism" - di
cui Edimburgo è una celebre - interviene, con il suo stile, su una storia
metà vera,metà fasulla |
angelo sabbadini |
martedì sera |
è tornato John Landis con le sue
praticacce esilaranti. Nell'ultimo film ci si trastulla con il romanzo
gotico e si squartano allegramente cadaveri. Come recita la voce narrante (un
boia) sono le bellezze dell'illuminismo scozzese...Divertimento garantito |
carlo caspani |
mercoledì sera |
questa settimana carlo è stato sostituito
da giulio |
marco massara |
giovedì sera |
Nonostante un tono generale più contenuto rispetto ai suoi film precedenti, forse dovuto alla trasposizione di un romanzo 'gotico' di Stevenson, John Landis continua ad usare il grado di libertà in più dato dal suo linguaggio sopra le righe per parlare di cose serie: non può esistere una società 'alta' senza una 'bassa' (che ne fa le spese, anzi, testualmente, 'la spesa...' , facciamo attenzione alle figure 'minori' che nascondono talenti (Niepce, Darwin) e soprattutto - difendiamoci da tanto arrembante Shakespeare – è “L'amor che move il sole e l'altre stelle” !!! |
francesco rizzo |
venerdì sera |
Commedia nera sull'avidità umana,
che determina la fortuna di chi sa cavalcarla, a spese dell'unico eroe
romantico. Il tutto incartato in un bigino del cinema di John Landis: due
protagonisti maschili (come Emmett ed Austin in "Spie come noi"),
stranieri in terra straniera (come Jack e David in "Un lupo mannaro
americano a Londra"), braccati da forze dell'ordine tronfie e goffe
(come Jake ed Elwood in "The Blues Brothers"). Senza contare
l'attenzione per la colonna sonora, che accompagna innamoramenti e addii ("Percorrerei
500 miglia per cadere davanti alla tua porta", cantano i Proclaimers sui
titoli di coda) e l'arte di mescolare i generi, esorcizzando il cinema che fa
paura per farne un cinema che faccia ridere. Poco, purtroppo. |