gli animatori lo hanno visto così :         BENE

                                                            COSI’-COSI’

                                                            MALE

                                                

INCEPTION

 

 

   DOM    pom

DOM  sera 

MAR

 

MER

GIO

VEN

 

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roberta braccio

domenica pomeriggio

Nei labirinti mentali, fatti di spazi confusi tra il sonno e la veglia, Nolan si muove come un gatto. Non si perde mai, e se qualche nodo c’è, riesce comunque a farlo passare inosservato. Certo, il motivo per cui a molti non piace è che, da spettatore, si ha la sensazione che sia sempre dieci passi più avanti: invece dei rassicuranti registi che ti accompagnano per mano, lui ti costringe a sforzarti, a fare la fatica di prevedere la prossima mossa, di cercare l’indizio. A volte ti costringe persino a rivedere il film per capire cosa è sfuggito. Il suo cinema non è un cinema di svago o di distrazione, ma il piacere tutto intellettuale – perchè nei film di Nolan le emozioni proprio non si sa cosa siano - di un perfetto rompicapo da sezionare e risolvere.

giulio martini

domenica sera

Nolan si immerge nel preconscio, nell'inconscio, nel subconscio e oltre. L'idea è buona ed anche nuova, la realizzazione tecnicamente efficace e strabiliante, ma poteva essere più sobrio. Ne avrebbe guadagnato la "suspense"e le dimensioni psicologica e drammaturgica. Inception è pure un continuo " innesto " di citazioni ( da Bond a Batman, passando per "2001 odissea nello spazio" a "Matrix") e questo lo appesantisce .
Peccato perchè il talento c'è,gli attori sono bravi, la musica di Zimmer avvolgente e i gichi scenografici impossibili molto belli: poteva essere un
capolavoro.

angelo sabbadini

martedì sera

Svanito il "sogno condiviso" i visionari del Bazin sciamano nella notte con un souvenir nella mente: la trottola vorticante di Cobb. Segno che il potente e cerebrale film di Christofher Nolan ha funzionato alla perfezione. E quando compare la neve è naturale pensare a una proiezione del subconscio.

carlo caspani

mercoledì sera

Nolan, batmaniano illusionista, gioca pesante con la radice stessa del cinema, il sogno, in un film che il pubblico maggiore di 25 anni stenta a digerire. Apparente giocattolone di effetti speciali, necessita di pratica con i giochi virtuali di ruolo con struttura multilivello, cambia velocità a seconda della profondità del sogno, apre e chiude mondi e strade e paesaggi come quei libri che contengono origami tridimensionali. Ma nel suo sognare il sogno di un sogno di un sogno di un sogno, sarebbe piaciuto a Dante:

Qual è colui che suo dannaggio sogna
che sognando desidera sognare,
si quel ch'è, come non fosse, agogna...
(INFERNO - XXX, 133)

marco massara

giovedì sera

Un affascinante contenitore di tutto quello che è ‘cinema’: una trama che, ridotta all’osso, si racconta con venti(cinque) parole coniugata in un impianto visionario, eccessivo, autoreferenziale (la musica del risveglio è ‘Je ne regrette rien’ e l’attrice è Marion Cotillard, ovvero Edith Piaf!) in cui spazio e tempo collassano e/o si dilatano. C’è sia cinema ‘alto ‘(la girandola-Rosebud evocatrice di “Quarto potere” ) e ‘basso’ (lo 007 di “al servizio segreto di sua maestà” con l’assalto ad uno spettrale Piz Gloria da incubo); una idea di base high concept in un corpo da blockbuster; una grande scommessa riuscita!
E poi andare al cinema  non è condividere un sogno ?

francesco rizzo

venerdì sera

Inception è un tipico film di Cristopher Nolan: un racconto della cui veridicità lo spettatore non può essere sicuro, costruito così affinché questi rifletta sul fatto che, dato che il soggetto che conosce è inevitabilmente coinvolto nel processo conoscitivo stesso, arrivare ad una verità certa risulta impossibile. Questo traspare dall'impossibilità di distinguere tra sogno e realtà, ribadita dall'inquadratura finale della trottola. Accanto a questo tema gnoseologico c'è il problema morale della colpa che ciascuno porta con sé, una sorta di peccato originale laico dovuto all'imperfezione delle relazioni umane; poi c'è il cinema, capace di creare mondi impossibili, cui alludono i sogni artificialmente prodotti. Siamo di fronte ad un blockbuster di supergenere che mescola melodramma, azione e fantascienza, perché deve piacere a tutti per recuperare il molto denaro investito. Non tutte le linee della storia sono convincenti, tanto dal punto di vista logico che da quello spettacolare, ma il testo nell'insieme coinvolge e diverte senza rinunciare ad essere intelligente