gli animatori lo hanno visto così :    BENE

                                                       COSI’-COSI’

                                                       MALE

                                                

IL MIO AMICO ERIC

 

 

DOM

pom

DOM

sera

MAR

 

MER

GIO

VEN

 

fai click  QUI per vedere le critiche dei film precedenti

 

roberta braccio

domenica pomeriggio

  Ken "il rosso", in combutta con l'idolo dei "rossi" del Mancester United, inventa una simpatica moderna favola comunarda, se non comunista.
Contro la depressione , più della  Psicoanalisi, vale la terapia di un Gruppo , una tifoseria  solidale.  Come dice l' Angelo custode/ Diavoletto Cantona ,
prima - da soli - bisogna tira fuori la grinta, farsi coraggio, rischiare.  Poi, siccome per essere felici ( dichiara sempre Cantona ) vale più l'assist del goal, occorre far squadra con gli amici ! Sarà vero ?  Loach  ci crede  e confeziona un film appasionato, indicando ai suoi tanti proletari, sindacalisti, laburisti  delusi o  smemorati la via della riscossa: dischiarazione pubblica dei bisogni  privati, condivisione delle strategie, azione comune (magari una bella spruzzata ...rossa sui cattivi).  Pura utopia ? Forse.  Ma il trozkysta  Ken asseconda  la storia con rivoluzionari  cambi di velocità, perchè ( nello sport e in politica ) bisogna "sorpendere" l'avversario, e al cinema  il pubblico !

giulio martini

domenica sera

giulio ha curato sia la proiezione del pomeriggio che della sera

angelo sabbadini

martedì sera

Sarà lo sport a salvarci la vita? A una settimana dalla vivida lezione di
rugby di Clint Eastwood ci riprova Ken Loach che rilancia l’assunto con il
football. Deciso a prendersi una vacanza dopo le due ultime impegnative fatiche  cinematografiche (“In questo mondo libero” e “Il vento che accarezza l’erba”) Ken “il rosso” assolda nel cast Eric Cantona, trascinante punta dei Red Devils, e gli affida il compito di sfondare la rete di depressione che circonda i suoi amati campioni proletari. Inutile dire che alla fine ci riuscirà anche perché il nume tutelare di Loach, per una volta, non è Lev Trotsky ma Frank Capra…

carlo caspani

mercoledì sera

Un Loach atipico, virato in favola surreale dove 
l'alter ego salvatore, dispensatore di saggezza in salsa francese, è 
un idolo del calcio come Eric Cantona. Come a dire: ogni epoca ha gli 
eroi che si merita...

marco massara

giovedì sera

Quando Eric Cantona appare davanti ad Eric il postino (e solo davanti a lui) questi sta quasi sempre ‘fumando’ o bevendo; ed è attraverso questi ‘stati di alterazione progressiva’ , il piccolo Eric comincia a leggere dentro se stesso (molto più efficace il titolo originale “Looking for Eric” = “Alla ricerca di Eric”) e lo fa attraverso una filosofia di basso profilo. Le frasi di Cantona sembrano bigliettini dei Baci Perugina, ma sanno infondere ad Eric la coscienza di sé e la voglia di riscatto, naturalmente passando attraverso il Loach-iano “NO !” ad un mondo misero, sporco, ingiusto e crudele. E davvero “si fa il tifo” per la riconciliazione tra Lilly ed Eric sulla spinta di superbe pagine di splendido calcio (beh, però anche Eto’o….)

giorgio brambilla

venerdì sera

Il mio amico Eric è una favola proletaria: il postino Eric ha come eroe un calciatore scorbutico, nel quale si trasformano poi alla fine tutti i suoi amici, grazie alla maschera che che ne fa dei supereroi giustizieri. Qualche intellettuale con la puzza sotto il naso direbbe che si accontentano di poco, ma Loach, come sempre, vuol essere coerente con la realtà della gente molto comune che mette in scena. Non è con questo film che resterà nella storia del cinema ma, prendendosi una pausa dai suoi film tanto belli quanto tragici, regala a sé e a noi un divertissement ben confezionato e godibile, che fa anche un po' pensare. Visto che l'importante è raggiungere l'obiettivo che ci si prefigge, il Nostro centra il bersaglio in pieno