gli animatori lo hanno visto così :    BENE

                                                            COSI’-COSI’

                                                            MALE

                                                

COPIA CONFORME

 

 

DOM

pom

DOM

sera

MAR

 

MER

GIO

VEN

 

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roberta braccio

domenica pomeriggio

coppia conforme e amore conforme nel prima (gli sposini) nel durante (lei e lui) e nel domani (i due vecchietti). Ma non solo. Copia conforme di dialogo, dove si litiga sempre per luoghi comuni (lui che si lamenta del pessimo servizio, lei si lamenta della distratta assenza di lui), dove ci si chiede le piccole rassicurazioni di sempre. In un continuo gioco di riflessi, tra contorni sfumati e sagome tagliate, il regista insegue sul filo della metafora il concetto di verità, di originale. Ci si perde, ovviamente, e sembra non esserci nè capo nè coda.  Eppure, nonostante alcune lentezze e la difficoltà oggettiva della riflessione il regista è riuscito a trascinarmi con sè in un viaggio nuovo e misterioso.

giulio martini

domenica sera

che fatica per un musulmano farsi capire - nei suoi problemi sia artistici sia amorosi - da noi Occidentali, inventori del
Cinema. Kiarostami, che vive da sempre la "differenza" tra la sua cultura persiana d'origine e  la dimensione europea del suo modo
di far film
, si avventura in una "mission impossible" ?  Far intender le domande dei suoi protagonisti sul modo ( opposto ) di concepire
- tra noi e loro - il  rapporto tra "Originale e copia", tra valore della "Prospettiva soggettiva dello sguardo" e il suo valore ( esclusivo
dell'Occidente e nato in Toscana...) e la  forte dipendenza che crea invece , in lui, l'aniconismo islamico, la teoria coranica
della non duplicabilità del "reale", ed il rifiuto fondamenatlista del concetto di  "lettura" come "interpretazione personale".
Ma, superati nel pubblico certi blocchi mentali, il film ha molto da dire ( pure sul tema dell'innamoramento eterno
e dell'amore unico,
contro la poligamia...) e lo dice con stile.

angelo sabbadini

martedì sera

Ci sono registi che al di fuori dei propri confini spaziali perdono
letteralmente la bussola e diventano pericolosamente indigesti per gli
spettatori. L’ultimo caso è quello di Abbas Kiarostami che nel suo personale  “Viaggio in Italia” tenta faticosamente di riproporre in una turistica Toscana  le coordinate del suo cinema magistrale. Purtroppo il trapianto non funziona a causa dei dialoghi stucchevoli e insistiti e di un approccio intellettualistico che appesantisce l’assunto sentimentale. Allo spettatore per vincere la noia non rimane che l’espressività della Binoche.

carlo caspani

mercoledì sera

D'accordo la ricerca linguistica su rapporto tra finzione e realtà;
giusto tenere presente la matrice culturale musulmana di Kiarostami e
la sua necessità di esprimersi in maniera "mediata", ma il tono di
molti dialoghi, troppo programmatici all'interno di una storia/
pretesto affaticano lo spettatore e lo lasciano più infastidito che
convinto: non basta una Binoche luminosamente matura ad accendere un film e a riscaldarci il cuore.

marco massara

giovedì sera

Verso la fine degli anni 20 Charlie Chaplin partecipò ad una gara di sosia di Charlot :  si classificò diciassettesimo; questo spiega abbastanza bene l’attenzione che spesso si presta alle copie, arrivando a sostituirle con l’originale. Film a tratti estremamente affascinante e a volte pesantemente irritante per gli eccessi di verbosità, contrassegnato da specchi, riflessi e cornici che delimitano e definiscono un ‘punto di vista’ personale, alternativo e spesso ambiguo. La copia conforme è qualcosa in cui riconosciamo il mondo rappresentato perché nella riproduzione vengono mantenute le proporzioni geometriche che però cambiano ogni volta in funzione prospettica del punto di vista da cui è costruita l’immagine. Kiarostami lancia una intrigante, intellettualistica e filo-occidentale (la prospettiva- l’arte figurativa toscana del Rinascimento) critica alla lettura talebana e assolutista del Corano del regime che lo ha costretto all’esilio.

giorgio brambilla

venerdì sera

Questa settimana giorgio è stato sostituito da carlo