ORION    MOVIES

CENTRO FRANCESCANO ARTISTICO ROSETUM

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i commenti del pubblico

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flavio acquati


giulio acquati


marco massara                  

Spero di non aver troppo invaso il campo raccontando le mie esperienze con una persona  non vedente.  Il  fatto è  la qualità del lavoro fatto da i Soldini con Valeria Golino e  Adriano Giannini è davvero altissima e si riverbera in una maiuscola presatazione attoriale. Il film esplora in profondità la psicologia del non vedente traducendola in gesti ed esitazioni che tuttavia mettono ben in chiaro quando è necessario – parole di Soldini – ‘fare il passo più lungo della gamba’ oppure ad affidarsi totalmente all’accompagnatore.

Si è detto che il film ha uno scarso ritmo, ed è vero, ma questo trova giustificazione nella psicologia ondivaga del non vedente che giustappone, con e senza alternanza, momenti di sconforto ad altri in cui è imperativo farsi coraggio per affrontare la vita mantenendo sempre quello sguardo che fissa il vuoto davanti a sé.

Sono d'accordo che non sarà il miglior Soldini, ma la sensibilità con cui ha trattato un tema non facile mi ha favorevolmente impressionato.

matteo mazza

carolina papi

Un’ottima Valeria Golino interpreta, al cinema, le difficoltà (ma anche il coraggio) di chi vive da cieco in una società come la nostra, in cui la vista è il senso maggiormente sollecitato! Soldini realizza un film rispettoso dei non vedenti, che dimostra di conoscere a fondo (anche grazie al documentario che ha girato su di loro precedentemente) e di questo bisogna rendergli merito...Ma la narrazione che ci propone non è poi così convincente e, in alcuni passaggi, rischia di cadere nel banale o nello scontato! Sono invece pregevoli alcuni espedienti tecnici che utilizza per far comprendere meglio agli spettatori cosa possa comportare l’impossibilità di vedere ciò che ci circonda e di orientarsi nello spazio. Mette in risalto la grande fatica fisica (ma anche emotiva) di chi vive questa condizione e anche se la protagonista sembra essere abile e disinvolta, lo spettatore non può non riflettere sulla sua estrema vulnerabilità data dal dover necessariamente confidare nell’altrui onestà, per poter affrontare il mondo! Il grande coraggio di Emma fa apparire ancora più vigliacco Teo che, rincorrendola sin dentro il dialogo nel buio con lei, proverà a diventare un uomo migliore (ma senza alcuna garanzia di riuscita, a mio avviso!). Peccato che il miglior Silvio Soldini  (quello de “L’aria serena dell’ovest”, per intenderci) sia scomparso da tempo dai nostri occhi....!

giulio papi

Film parecchio oscuro. Visione angusta...anche il cielo è grigio! Molte scene sono in controluce per cui non si riconoscono i volti degli attori. Sarà pure stata una scelta del regista che ha voluto fare un film sulla cecità, ma il pubblico che va al cinema non è cieco! Anche il parlato, poi, in presa diretta, con voci sussurrate, spesso non è nemmeno comprensibile! Sinceramente non mi è chiaro il senso di questa storia portata sullo schermo. Io non sono proprio riuscito a capire cosa volesse dire il regista, ma un film così, in ogni caso, non vorrei rivederlo!