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Dove eravamo rimasti

 

da domenica 29 gennaio a  venerdì 3 febbraio 2017

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DOVE  ERAVAMO  RIMASTI

regia di J. Demme

 

:  “Questo film non racconta di  famiglie perfette, impacchettate col fiocco. Qui le persone sono vere”, spiega la Streep, protagonista del film. “Sono vere, complicate, un disastro. Eppure alla fine è divertente, anche se commovente”. Non per niente il personaggio che  interpreta è stato ideato e raccontato da Diablo Cody, la sceneggiatrice vincitrice di Oscar di Juno, di Young Adult e della serie TV “The United States of Tara”. A mettere insieme i pezzi del film, il regista Jonathan Demme. “Mai  sceneggiatura  fu  più  appropriata  di  Dove  eravamo  rimasti per Jonathan Demme,” osserva il produttore Platt “Pensate al lavoro di Jonathan. È perfetto per i film con personaggi femminili. Ha diretto alcuni dei film musicali più importanti, ha vissuto nel mondo del rock. Le trame dei suoi film ruotano sempre intorno alle differenze e alla tolleranza –gente che percorre sentieri diversi e poi si trova  a  vivere e a convivere  bene. Jonathan era  la  scelta  inevitabile.  E così, quando  mi  ha  chiamato  per  dirmi,  ‘Devo assolutamente dirigere  questo  film’, è stata musica per le mie orecchie, ma non certo unasorpresa”. “Tutti  hanno  una  parte  del  passato  che  vorrebbero  cambiare”,  afferma  il  regista Jonathan Demme nel press book “Dobbiamo tutti convivere con gli errori del nostro passato”, racconta la Streep. “Credo che Ricki vorrebbe che i figli  la amassero di più e la capissero di più –e questo si chiama rimorso. Eppure ogni scelta compiuta le è chiara, e ne è più che consapevole. Vive sul momento, agisce d’impulso e questo per lei è imperativo e vitale.Èstatopiacevoleinterpretareilruolodiunapersonachenonagiscecometuttisiaspettanodalei.È come se dicesse, ‘Non posso essere diversa da quello che sono’ ”.

matteo mazza

domenica pomeriggio

Il titolo italiano fa riferimento ad un sospeso, a quello stato di fatto delle relazioni che sembrano congelate e  conduce lo spettatore verso un rimettere in discussione tutto, vita compresa, suturando le distanze affettive e ricomponendo le fratture del tempo. Il titolo originale restava più generico sullo status di rock star di Ricky e, forse, quindi, puntava lo sguardo sulla questione delle apparenze, del rapporto tra accettazione della diversità e rifiuto, del talento e dell'identità. Per questo si tratta di un film onestamente pensato e realizzato, che non manca di mostrare la sua vera faccia. C'è quella scena in cui Ricky, senza trucco, guarda la figlia e non dice niente, o quell'inquadratura del serpente con bandiera sulla schiena, o anche gli sguardi al matrimonio che rivelano la forza di un film non banale sullo stato delle cose negli Usa, oggi. In fondo Ricky ha votato due volte per Bush.

giulio martini

domenica sera

omaggio - specie della  sceneggiatrice Diablo Cody - alla  ennesima "ragazzaccia per bene" della sua  personale  filmografia, che Demme  racconta  con professionismo, affidandosi però  in tutto e per tutto a Meryl Streep e alla volonterosa figlia.  Si sfrutta il ricco  filone  USA dei musicisti - simbolo del disagio sociale ( vedi di  recente al Bazin "A proposito di Davis" oppure  "Jersey Boys " )  e  si trasforma il rock in qualcosa di travolgente che dà voce al silenzio quasi  innocente di una  scombinata  jung /adult incapace di fare la madre, anche se  vorrebbe  esserlo e cerca  di dirlo a  tutti negli ancora perbenisti (!)  anni 2000 e passa.  Finale consolatorio ed improbabile, capace di accontentare la platea, ma a sigillo di una colonna sonora d'insieme impeccabile per quanto  riguarda la ricostruzione storica.

angelo sabbadini

martedì sera

Maryl Streep, inimitabile trasformista, fornisce anima e corpo al personaggio di Ricki Rendazzo, rockettara dall’incerta fortuna, protagonista dell’ultimo film di Jonathan Demme. I visionari del Bazin non hanno occhi che per lei e per la sua superba interpretazione. Verissimo, ma anche Demme si prodiga da par suo e i ritratti dello scalcinato locale dove si esibisce la Streep e del matrimonio Upper Class sono davvero godibili.

carlo caspani

mercoledì sera

Avventure in famiglia sconclusionata, post frikkettona, rokkettara, con tutti i casi umani/limite prevedibili nella sceneggiatura brillante ma politicamente corretta marchiata Diablo Cody. Il plusvalore lo danno la protagonista Meryl Streep, sempre e comunque credibile (soprattutto quando duetta con Mamie Gummer,  sua figlia sulla scena e nella vita)  e l'evidente amore del regista Demme per il rock e la musica, che è alla fine il legame trasversale e il mezzo di salvazione di ricchi e poveri

giulio martini

giovedì sera
 

 

giulio martini

venerdì sera