l'uomo che comprò la luna
da domenica 3 a venerdì 8 ottobre 2021
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L'UOMO CHE COMPRO' LA LUNA
regia di P.Zucca
Il film: “Il suo impianto drammaturgico è modulato sulle strutture archetipiche individuate da
Chris Vogler nel suo intramontabile Viaggio dell’Eroe. Racconta infatti della crescita interiore di un eroe sui generis e del suo viaggio picaresco verso la scoperta e la riappropriazione di una cultura, di una storia e di un sistema di valori altri.” (dal pressbook)
La critica: “La questione della luna è una vecchia storia da quando nel 1969 gli astronauti statunitensi vi misero piede. Paolo Zucca la riattualizza con questa divertente commedia stralunata che vede protagonista un milanese-sardo. Kevin Pirelli (Jacopo Cullin) viene ingaggiato da due agenti segreti italiani (Stefano Fresi e Francesco Pannofino) per capire chi in Sardegna si sia appropriato della luna, cosa inaccettabile dal punto di vista degli americani, i primi a compiere l'allunaggio e a piantarci sopra la bandiera nazionale.”
(Giulia Lucchini, da la rivista del cinematografo)
Giulio Martini Domenica pomeriggio
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Film stralunato a rivendicare tra l'incantata ed inspiegabile diversità del satellite Sardegna rispetto al pianeta Italia. Diversità qui illustrata con pungente ed impietosa autoironia, ed oscillante tra orgoglio,poesia e pazzia pura. Un sorriso sardonico - appunto - che ha momenti acidi e suggestivi,ma anche un eccesso di mutismo e di silenzi. Aspettiamo Zucca al varco del prossimo lungometraggio.
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Giulio Martini Domenica sera
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Angelo Sabbadini
Lunedì sera
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Mai scippare la luna ai poeti e soprattutto ai sardi! Paolo Zucca, poeta e sardo, non ci sta e utilizza la sua estetica, basata sulla brusca giustapposizione tra comico, tragico ed epico, per riconquistare il satellite dei sognatori. L'impresa è coronata da successo tra sottomarini, marines, agenti speciali e indigeni vendicativi. Ci si diverte e si porta a casa qualche sequenza di peso. Ma quando il bravo Zucca eccede, come nell'epilogo, ci si arrabbia per l'occasione sprecata. Per gli amanti delle location la luna è il suggestivo scoglio del genovese a Oristano. |
Carlo Caspani Mercoledì sera
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Pochi soldi, tante idee in questo secondo lungometraggio di Paolo Zucca. Parte con un fuoco di fila di gag e battute sui più risaputi luoghi comuni riguardanti i Sardi e la Sardegna, incluso l'osticissimo dialetto, con l'esile filo narrativo centrato sull'idea, lunare, di un ignoto isolano che risulterebbe proprietrio del satellite terrestre. Poi,esaurito l'incontro/scontro culturale, vira sul poetico con l'idea che Luna e Sardegna hanno molto in comune, a partire dai loro abitanti dipartiti. Amor di patria, radici profonde nella propria terra e un Kevin Pirelli che torna a essere orgogliosamente Gavino Zoccheddu. Eia! |
Giorgio Brambilla Giovedì sera
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Paolo Zucca compie un atto d’amore verso la sua regione e i suoi abitanti, che ritrae con affettuosa ironia. Li vede come caratterizzati da “lealtà, permalosità e un latente senso di superiorità”, un po’ selvaggi, ma moralmente più sani di quelli che li circondano, a partire dagli uomini dello Stato. Fa sorridere creando situazioni surreali a partire dalla rielaborazione di una serie di luoghi comuni sui suoi corregionali, ricorrendo anche al linguaggio del fumetto (l’isolano che Gavino incontra alla fermata dell’autobus, al quale vengono messi appositi sottotitoli), a quello della favola nel finale (le sequenze dei più o meno discutibili eroi sardi sulla Luna e del satellite usato per sconfiggere i malcapitati aspiranti invasori), allo sberleffo (con Taneddu che sostituisce la bandiera degli USA con quella della Sardegna). Il risultato è un’opera fuori dagli schemi, laconica come i personaggi che ritrae e decisamente divertente, nonostante qualche momento di stanca |
Marco Massara Venerdì sera
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Si fa presto a dire ‘film stralunato’! In realtà siam in presenza di cinema ‘puro’ come ha detto una partecipante al dibattito. Ironico e onirico, con ingenuità, sfrontatezza, voglia di divertire, ma anche di far ragionare sulle caratteristiche di una terra e di una gente unica, fiera delle proprie tradizioni, ma sa anche ‘sognare la luna’ naturalmente nel rispetto delle leggi e delle norme burocratiche. E allora ? “Sessanta minuti”. |