Titolo

Il verdetto

 

da domenica 26 a venerdì 31 maggio 2019

vai ai commenti degli animatori

vai ai commenti del pubblico

 

                 

IL VERDETTO

regia di Richard Eyre

 

 

Per quanto si provi a dire a parole il film di Richard Eyre, mancherà sempre all'appello l'essenziale. E l'essenziale in The Children Act - Il Verdetto è l'indicibile, quello smarrimento violento e improvviso che coglie qualche volta l'individuo fino a rovesciarne lo spirito e spostare per sempre il suo cuore più in là.

Di questo spiazzamento esistenziale fa esperienza Fiona Maye, giudice nata dalla penna di Ian McEwan ("La ballata di Adam Henry") e confrontata con una richiesta urgente in risonanza con la sua vita privata. Una vita trascorsa a esaminare situazioni altamente conflittuali, a valutare punti di vista che si oppongono, a divorare il tempo che avrebbe dovuto condividere col marito, a risolvere e risolversi con misura e distacco. Ma la fragilità del suo matrimonio e lo stato di salute di un adolescente rompono il suo delicato e costante esercizio, costringendola a confrontarsi bruscamente con se stessa per donare un nuovo senso alla parola responsabilità.

Cercando "l'interesse del bambino", principio in apparenza semplice ma di applicazione sovente dolorosa, la protagonista si perde e perde il filo. L'elemento perturbatore ha il corpo tormentato e il volto seducente di Adam (Fionn Whitehead, il giovane soldato di Dunkirk), indeciso tra principi religiosi e vitale pulsione adolescenziale. L'ambivalenza dell'animo umano è soggetto e materia di un film che illustra senza fioriture il ritratto di una donna travolta da quello che è chiamata a giudicare.

 

 

 

 

 

Giulio Martini

Domenica pomeriggio

 

 

Sembra, ma non è un film giudiziario. La centralità  spetta alla poesia di  Yeats ( con tante versioni musicali inglesi,ma anche Branduardi ). ll tema più che ruotare attorno alla  questione  Vita- privata e Vita-sangue, fa  perno sull'inadeguatezza sia  di un' esistenza tutta  votata  alla esecuzione della  Legge di Geova , sia votata alla applicazione  della Legge Inglese. Nell'aiuto inconsueto  all'Adolescente (il figlio mancato... ?)   la protagonista  entra in  crisi. Però il ragazzo si sente fregato sia dai Genitori ( troppo fideisti ) sia da lei ( gelidamente  agnostica)    La vera   trasfusione, che   la musica sembra  in un primo momento rendere possibile tra i due,  sarebbe stata quella dei sentimenti più profondi : un  mescolamento, un  travaso si emozioni esistenziali , di affetti ed attenzioni esclusive. Ma l'occasione, come  anticipava il poeta,  viene persa... Oppure no ? C'è  un Happy end con il marito ?  Il film è stimolante, a tratti incisivo. Ma non convince del tutto proprio per la struttura alla fin fine ibrida che nasconde non  valorizza con chiarezza nel finale .

 

 

 

 

Giulio Martini

Domenica sera

 

 

 

 

 

 

 

Angelo Sabbadini

Martedì sera

 

 

Sir Richard Eyre con il suo cinema un po’ teatrale chiude il cineforum e ci regala un bel ritratto femminile servito al meglio dalla brava Emma Thompson. Del resto Eyre è un maestro a dirigere attori e anche questa volta non si smentisce. E poi c’è la sceneggiatura di Ian McEwan detto “Ian Macabre” per la cupezza dei suoi soggetti. Qui per non smentirsi ambienta l’epilogo del film in un cimitero … ma ai visionari del Bazin il film piace e poi c’è solo tempo per i saluti e gli abbracci di fine stagione. Appuntamento al teatro Blu per l’anno in cattività !!!  

 

 

 

 

Carlo Caspani

Mercoledì sera

 

 

Apparentemente privo di novità nello stile, calibrato nelle svolte narrative di un plot certo non rivoluzionario (i limiti della giustizia, la partecipazione emotiva, le famiglie in crisi da eccessi di carriera...)
Poi senti Emma Thompson che canta una poesia di Yeats e hai la conferma che gli attori britannici hanno una marcia in più, e il vecchio romanticismo funerario rispunta prepotente nel finale, dando un senso nuovo a un film che sembrava troppo schematico: al pubblico piace, si interroga, trova collegamenti perfino filosofici. Cosa chiedere di più all'ultimo film della stagione?=

 

 

Marco Massara

Giovedì  sera

 

 

Qualcosa non torna. Succede quando al cinema si lavora coi sentimenti e non si riesce a trasformarli in azioni rivelatrici. Qui c’è solo un vassoio con la colazione rovesciato e la buona trovata di sovrapporre cacofonicamente una musica ‘mentale’ diversa da quella che Fiona e l’avvocato stanno suonando. Insomma è un film che rivela una certa ‘pigrizia’  di segno e si affida trppo al ‘senso comune dello spettatore che può’ solo intuire quello che la giudice sta provando. Se non ci fossero stati la Thmpson ed il misuratissimo Stanley Tucci il film non sarebbe andato oltre il giallo, ma con loro è, nonostante tutto, un bel guardare.

 

 

 

 

 

 

Giorgio Brambilla

 

Venerdì sera

 

 

 

 

Il titolo The Children Act lascia intendere che la questione giuridica dell’interferenza di un tribunale nelle scelte religiose di un minore sia il centro del film. In effetti è solo lo spunto iniziale, con una professione di laicismo espressa nel frammento di lezione di Stanley Tucci, che elogia il periodo tra la fine degli dei pagani e il ferale avvento del cristianesimo. Più importante, però, è la storia del giovane e sensibile Adam, il suo bisogno di riferimenti, la sua infatuazione adolescenziale per una persona che mostra di avere un certo spessore umano e culturale, a differenza dei suoi limitati genitori. Ma ancora più importante è la figura, ottimamente interpretata da Emma Thompson, di Mrs Justice Fiona Maye, che sa essere molto più presente e decisa quando deve svolgere un ruolo seguendo una legge non stabilita da lei, sorta di credo religioso per atei, che quando deve decidere ed esporsi in prima persona, che le sia richiesto da un deluso marito o da un giovane entusiasta. Per cui è lei a risultare young and foolish, come nella poesia di Yeats “nel giardino dei salici”, che esprime, mutatis mutandis, il senso di ciò che stiamo vedendo. Un’opera multistrato, formalmente priva di scelte notevoli ma umanamente pregnante