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C'est la vie !

 

da domenica 18 a venerdì 23 novenbre 2018

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C'EST LA VIE

REGIA DI .E.TOLEDANO e O.NAKACHE

Toledano e Nakache sono autori di commedie di successo, in particolare il campione di incassi miracolosi Quasi amici e anche con C'est la vie (curioso esempio dell'abitudine italiana di cambiare i titoli con una frase della lingua di origine, in Francia il titolo era il più congruente Le sense de la féte) hanno fatto centro: in casa ha incassato più di 23 milioni di euro ed è stato venduto in tutto il mondo. Alla buona riuscita del film ha certamente contribuito l'ottimo cast, con alla testa il grande Bacrì (compagno di vita e di lavoro di Agnes Jaoui, e co-autore e interprete, tra gli altri, di Parole, parole, parole e de Il gusto degli altri) ma, soprattutto la scrittura e realizzazione dei due registi, discendenti della grande tradizione francese della Comédie de Boulevard, la commedia borghese” (Sipario.it). Presentata al Festival di Roma, questa commedia corale, un po’ folle e basata perlopiù sui dialoghi e sull'estremizzazione dei caratteri dei vari personaggi, compaiono tutti gli stili comici diversi (quella più surreale, quella più intellettuale, quella situazionista e quella più ruspante), e diventa così lo specchio del senso di comunità che contraddistingue i membri della variegata e vivace azienda/famiglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

giulio martini

domenica pomeriggio

 

come è difficileil doppiaggio dei film umoristici ! Lo dicono a chiare lettere le ultime  battute, proprio sui titoli di coda, di questa  pellicola costruita sul facile modello della "sarabanda "  (confronteremo la versione inglese con Hollywood Party ...) dove si perde almeno un 20%  dell'umorismo per l'impossibilità di tradurlo con efficacia nella versione nostrana. Per il resto i due Registi/Cognati  mettono in pratica la schema  già sperimentato  in  "Quasi Amici": una situazione di inevitabile tensione per il contrasto tra chi lavora e chi invece -  pagando - pretende di essere servito e magari di divertirsi. La contrapposizione all'inizio è insanabile. Ma poi avviene una sorta di  incantesimo e la magica intesa, cioè il  Senso della  festa - vero titolo del film- sbocciaimprovviso,inspiegabile, a svelare sentimenti repressi e a costruire rapporti calorosi tra le due componenti prima in lotta. Così saltano tutte le ruvide  procedure dei contratti  o  le anonime necessità dell'efficienza professionale. Rispetto al  film che lì lanciò in questo caso Toledano e Nakasche  si disperdono un pò in tanti rivoli, ma la  formula  funziona lo stesso pur in tutta la sua sua improbabilità. Avessero asciugato il racconto ed accelerato i ritmi ne sarebbe riuscito un risultato  migliore. Resta singolare comunque, di questi tempi, la difesa del ruolo del  Padrone/Manager rispetto ai  lavoratori e alle loro incapacità, al pari della minuziosa critica di pacchianerie,di piccole ipocrisie e di manie sociali che rattrappiscono i momenti di una  felicità ormai organizzata da altri, che fatica a scaturire da sola dal cuore. 

 

 

giulio martini

domenica sera

 

 

angelo sabbadini

martedì sera

 

Si sono conosciuti sui banchi di scuola e oggi Toledano & Nakache rappresentano i campioni indiscussi del  feel-good movie. Con Le sense de la fete confezionano il loro film più interessante grazie allo straordinario Jean Pierre Bacri che raccorda da par suo il composito cast attoriale e i mille spunti dello script. La commedia è piacevole e fa sorridere e quando si ha l’impressione che s’incarti ritrova intelligentemente estro e spessore grazie a un epilogo che è un felice crescendo d’invenzioni

 

 

 

 

carlo caspani

Mercoledì sera

La coppia Toledano-Nakache alle prese con una commedia in vera salsa francese. La festa di matrimonio come situazione classica in cui far muovere personaggi di cultura, estrazione, razza diversa facendo scaturire risate e qualche saltuaria riflessione sulla buona vecchia borghesia che è diventata, questo sì, multietnica e aperta, ma sogna sempre di fare festa in un castello di prima della rivoluzione (quella vera, del 1789) e lavorare in nero, non per questioni di pelle, ma di tasse. I due registi-sceneggiatori giocano sul sicuro, ma sanno fare di meglio: il loro è un tortino salato che riempie e mette sete, in attesa di un plat fort più sostanzioso dalla cucina

 

 

 

giulio martini

giovedì sera

 

 

 

giorgio brambilla

venerdì sera

 

La coppia Toledano – Nakache costruisce un racconto corale, con tanti personaggi gustosi e amabili, coordinati da un Jean – Pierre Bacri in stato di grazia. Il film propone un fuoco di fila di simpatiche gag, regalandoci un paio d’ore di leggerezza, come solo i francesi sanno fare. Certo non è un’opera di grande spessore, e un po’ più di cattiveria, ad es. con l’odioso sposo, l’avrebbe resa un po’ più saporita (senza arrivare ai livelli dei tortini alle acciughe…), ma mantiene tutto quello che promette, e risulta nell’insieme godibilissima