L'insulto
da domenica 7 a venerdì 12 ottobre 2018
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L'insulto
REGIA DI A. Z.Doueri
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Alla domanda, “Fino a che punto un dramma giudiziario sul Libano diventa per lei anche un film personale?” Il regista risponde “Il nostro passato in maniera inconscia ci aiuta a costruire una storia, non c’è dubbio. Per me la giustizia è sempre stata molto importante. Provengo da una famiglia di giudici e avvocati. Mia madre è avvocato ed è stata il consulente legale del film. Abbiamo avuto molte conversazioni intense durante la fase di scrittura del film. È molto abile! Mia madre ha fatto molta pressione per far assolvere il palestinese nel film... Parlando di cose serie, Joëlle e ed io siamo entrambi molto preparati sulla storia della guerra civile libanese, e conosciamo il prezzo pagato da entrambe le parti. Proveniamo entrambi da famiglie con profonde convinzioni politiche. Joëlle viene da una famiglia cristiana falangista mentre io da una famiglia sunnita che ha difeso la causa palestinese, in modo alquanto virulento. Poi, da giovani adulti, abbiamo entrambi cercato, nel corso degli anni, di comprendere il punto di vista dell’altro. Ognuno di noi ha compiuto un passo, trovato un equilibrio, una forma di giustizia, in questa storia Libanese in cui nulla è bianco o nero, dove è impossibile dire “questi sono i buoni e questi i cattivi”. Considero il film anche da un’altra angolazione: il punto di vista delle donne. Hanno un approccio completamente differente. Le donne hanno più sfumature. Posseggono l’intelligenza che permette di raggiungere un equilibrio.
(Dal Pressbook)
marco massara domenica pomeriggio |
“Carnage” in salsa mediorientale. Un banale screzio (in realtà nella cultura del posto ‘cane’ è molto più offensivo che da noi) scatena un crescendo di tensioni che agisce come una scintilla nel lago di benzina formatosi dopo una guerra civile e di religione mai completamente pacificata. Avesse avuto un po’ meno le forme del ‘legal movie’ il film sarebbe quasi perfetto, comunque è decisamente da apprezzare. Piccolo ragionamento finale: ‘Insulto’ è molto simile ad ‘impulso’: è un invito a pensare all’offesa che possiamo dare all’altro con una parola detta senza passare per il cervello il tempo necessario. | |
giulo martini domenica sera |
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angelo sabbadini martedì sera |
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carlo caspani mercoledì sera
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Ziad Doueiri, cineasta di scuola americana ma di evidente cuore libanese, aggiunge un tassello importante al ritratto cinematografico della situazione mediorientale. A qualche critico il tono narativo, la musica e il taglio da "legal thriller" di tutta la seconda parte sono parsi fuori luogo, eccessivi; ma l'urgenza dei problemi, la passione verso il proprio paese e l'occhio accorato verso la sua storia, soprattutto quella recente e sanguinosa, superano ogni riserva tecnica e stilistica. E ancora una volta, come nota il pubblico attento, le figure femminili e materne hanno un ruolo di mediazione e comprensione, ma anche di rivolta contro lo status quo di una società troppo "orgogliosa, maschia e virile", come si diceva un tempo. | |
rolando longobardi giovedì sera |
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giorgio brambilla venerdì sera |
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