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L'ora legale

 

da domenica 26 novembre a  venerdì 1 dicembre 2017

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L'ORA LEGALE

REGIA DI S.FICARRA  V.PICONE

Risultati immagini per l'ora legale film copertina

: “Siamo partiti dalla volontà di fare una fotografia di quello che vediamo - dice Salvo Ficarra - e di mettere in difficoltà i nostri personaggi perché, come accade sempre in commedia, i comici danno il meglio di sé quando sono in difficoltà. La grande difficoltà di questo film è il rispetto della legalità e delle regole. Io e Valentino interpretiamo due del popolo, due di una coralità di un centinaio di personaggi che vengono mostrati nel film perché il film racconta proprio la difficoltà dell’onestà.[..] È un percorso difficile perché il candidato diventato sindaco ha promesso la legalità e la applica - dice Valentino Picone - i cittadini rimangono increduli perché dicono non si è mai visto qualcuno che realmente fa quello che ha promesso in campagna elettorale e qui ogni personaggio reagirà in modo diverso a questa ventata di legalità.”

(da un’intervista agli attori per repubblica.it)

giulio martini

domenica pomeriggio

 coraggioso "selfie" dei 2 attori  palermitani, che  descrivono impietosamente certi difetti dei conterranei :  familismo siculo, clientelismo imperterrito, sfacciataggine, bruta  arroganza  nella  difesa dii presunti  diritti del clan. La sceneggiatura è un po ' rigida e  prevedibile, le battute - a tratti - imbastite secondo schemi alla Franchi e   Ingrassia, ma i risultato è significativo. L'insieme, privo di  facili volgarità, regge dignitosamente lo standard di  un ora e mezza   previsto da un onesto 'intrattenimentoE' la  conferma che è arrivato il tempo di una cinematografia  isolana ricca di  succhi autentici, rinnovata e pur fedele ai sui stilemi.   Bravi Ficarra e Picone ! Possono offrire - come Pif -  risultati  sempre migliori  ad una  commedia  italiana  che, senza  essere localistica e dialettale, sia aperta all'attualità e ai  temi e agli umori nazionali.

giulio martini

domenica sera

 

angelo sabbadini

martedì sera

Facile conquistare i botteghini; più difficile convincere i visionari del Bazin !!! I simpatici Ficarra e Picone non superano la prova dell'ala cinefila del Cineforum che accusa la fortunata coppia di assoluta irrilevanza cinematografica. Per diffusa convinzione è soprattutto la regia il punto dolente del filmettino che procede a corrente alternata e pasticcia parecchio nel finale. Rimane dunque la simpatia degli interpreti ma per quanto riguarda il cinema meglio attendere con pazienza Tom Ford.

carlo caspani

mercoledì sera

La premiata ditta Ficara e Picone affronta con i consueti modi la realtà della loro Sicilia con un ribaltamento di ruoli che già da solo risulta esilarante: un politico onesto e disinteressato alle prese con le mille piccole irregolarità abusive quotidiane. Volendosi dare una patina di serietà nella seconda parte, il film finisce però per fare il gioco del nemico: nulla può cambiare, la partita è persa in partenza, sola esile speranziella i ggiovani (la figlia del sindaco) che chissà come e quando cambieranno il mondo. Forse. A contorno preti evasori fiscali, vigili e impiegati fannulloni,  cittadini zozzoni con la spazzatura finiscono per riportare dalle parti di Ciccio e Franco piuttosto che verso l'antica e rimpianta commedia italiana di rango. Eppure il pubblico sembra gradire...

rolando longobardi

giovedì sera
 

Lo scopo principale della commedia all’italiana era quello di far ridere e riflettere. Un riso amaro perché frutto della amara riflessione di una società che si stava interrogando sul proprio futuro. Per questo motivo il film dei comici siciliani Ficarra e Picone non può essere classificato come commedia all’italiana. Tutto già visto e già detto, con l’aggiunta di un certo nichilismo nel finale. La riflessione quando c’è, lascia il posto alla facile battuta e allo stereotipo. Recitazione cabarettistica sufficiente. Senza tono invece Vincenzo Amato (sindaco progressista). In sala poche le risate condivise. Film italiano campione d’incassi della scorsa stagione...e questa la cosa che fa piú ridere.

giorgio brambilla

venerdì

sera

Ficarra e Picone si sforzano di mettere la loro comicità al servizio di una buona causa, cioè aiutare a riflettere sul fatto che la nostra classe politica è adeguata al nostro livello di cultura civile. Questo concetto lo illustrano con una serie di gag, di cui alcune spettacolari (la mia preferita è quella della raccolta differenziata). Hanno poi il coraggio di essere cinici quanto serve nel finale, e di disegnare uomini onesti alquanto noiosi, come il sindaco chiamato Pierpalla dalla moglie, e cialtroni molto più simpatici, come il buon (?) Salvo. E riescono a lasciare spazio a una serie di personaggi di contorno che rendono l’idea da vari punti di vista, rendendo il racconto piuttosto vario. Certo, la storia della crisi della giovane che scopre di essere stata raccomandata è un po’ patetica, ma globalmente il testo tiene e raggiunge lo scopo