Titolo

La ragazza del treno

 

da domenica 1 a  venerdì 6 ottobre 2017

              

LA RAGAZZA DEL TRENO

REGIA DI T. TAYLOR

 

Anche se l’ex giornalista Paula Hawkins aveva già scritto parecchi libri su commissione, La ragazza del treno è stato il primo romanzo che ha firmato con il suo vero nome. Quando è stato pubblicato, nel gennaio del 2015, il libro è diventato subito un bestseller, con oltre 15 milioni di copie vendute e fin dalla prima settimana La ragazza del treno è entrato nella lista dei libri più venduti del The New York Times ed è rimasto in quella lista per oltre un anno, la maggior parte delle settimane al primo posto e la Hawkins è stata definita da USA Today “Autore dell’anno”. Racconta nel Pressbook: “C’era un particolare percorso durante il quale il treno si fermava e io potevo guardare dentro quegli appartamenti che si affacciavano sulla ferrovia e osservare la gente che stava in salotto”, ricorda. “Speravo sempre di poter vedere qualcosa di interessante, ma non è mai successo. Poi la mia immaginazione ha iniziato a lavorare e da qui è nata la storia”. L’aspetto più interessante però, nel rapporto film/libro, è che i produttori Marc Platt e DreamWorks hanno acquisito i diritti del thriller di Hawkins nel 2014, prima che il romanzo fosse pubblicato. Perciò, la prima versione della sceneggiatura di The Girl on the Train è stata completata la stessa settimana in cui è stato pubblicato il libro. Allora nessuno avrebbe potuto immaginare che il romanzo avrebbe avuto un tale successo di vendite. “E soprattutto non mi aspettavo che andasse così bene sull’altra sponda dell’Atlantico”, dice l’autrice, “ma è stato fantastico”. Tanto che la produzione ha deciso di ambientare il film a New York, mentre il libro è basato su Londra: racconta la sceneggiatrice che ha sempre pensato al film sulla Hudson Line di New York.”

 

 

 

giulio martini

domenica pomeriggio

   tentativo solo in parte  riuscito - con  mille piccoli omaggi ad Hitchcock - di portare sullo schermo un "thriller mentale" femmenista, dominato dal desiderio di maternità, di famiglia, di sincerità emotiva, valori puntualmente  calpestati dai maschi.  Notevoli le tre interpreti che dilatano le molte turbe mentali con abilità e ricchezza di soluzioni espressive. Faticoso l'inizio, dove è un po' arduo raccapezzarsi nel racconto e un po' stiracchiato il finale, incerto tra gran guignol e  che  sequenze consolatorie. Ma l'insieme regge e le emozioni non mancano.

giulio martini

domenica sera

 

carlo caspani

martedì sera

Facciamo finta che non ci sia un precedente letterario, e graziamo il film del giudizio sulla trasposizione americana di una vicenda  con ambientazione e personaggi britannici: resta comunque il fatto che questo film centrato sul guardare (da un finestrino/schermo) la vita altrui e i propri sogni infranti, tra bevute e perdite di memoria, diventa ben presto un "film per signore" secondo i criteri holliwoodiani contemporanei, con sesso e alcool (manca il rock'n'roll) che non riescono a nascondere alcune superficialità e buchi di sceneggiatura. Quanto all'uso scriteriato dei flashback, proponiamo di vietare questa pratica per almeno cinque anni, per farla passare di moda. Sempre che non ci si chiami Christopher Nolan...=

carlo caspani

mercoledì sera

 

giulio martini

giovedì sera
 

 

giorgio brambilla

sabato

sera

Tate Taylor costruisce un film complesso che, mettendo in scena un narratore inattendibile, cioè facendo ricostruire la storia da un alcolista con ovvi problemi di memoria, e raccontandoci ciò che lei crede di capire a partire da quello che coglie a fatica dal finestrino di un treno,  crea un’immagine della protagonista e delle persone intorno a lei confusa e distorta; quest’ultima viene poi sottoposta a una serie di aggiustamenti progressivi, che svelano la verità in un crescendo di colpi di scena, fino allo scioglimento finale. Compie questa scelta narrativa per farci letteralmente percepire quanto una persona si interpreti a partire dallo sguardo altrui e quanto, se gli viene rimandata un’immagine volutamente alterata, un essere umano possa essere condotto a una comprensione del mondo - e addirittura di sé - assolutamente distante dalla realtà, al livello sia gnoseologico che assiologico. Un lavoro raffinato e in sé pregevole, capace di immergerci nel lato oscuro dell’animo umano, anche se impoverito da qualche caduta di stile