Titolo

Suffragette

 

da domenica 23 a  venerdì 28 aprile 2017

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SUFFRAGETTE

regia di Sarah Gavron

 

.: La regista Sarah Gavron accarezzava da molto tempo il sogno di realizzare un film sul movimento delle Suffragette: “Il termine “suffragetta” è stato coniato in senso derisorio dalla stampa britannica per indicare le attiviste del movimento a favore del suffragio elettorale alle donne. A quel punto fu il movimento stesso ad appropriarsi del termine. Le Suffragette interrompevano le comunicazioni tagliando i fili del telegrafo, facendo saltare in aria le cassette della posto e attaccando in varie forme diverse proprietà, finivano in prigione e ingaggiavano scioperi della fame per attirare l'attenzione sulla loro lotta per l'eguaglianza contro uno stato sempre più brutale. Ero esterrefatta che una storia così straordinaria e potente non fosse mai stata raccontata in un film. Eravamo un team di film maker donne e ci siamo subito sentite attratte dal materiale”. Sarah Gavron per fare questo film ci ha messo diversi anni, insieme alla sceneggiatrice, Abi Morgan, ha lavorato sugli archivi, le lettere, i diari intimi e mai pubblicati di numerose donne come la protagonista con l'obiettivo di raccontare la vera storia delle suffragette distorta allora e di cui ancora oggi non si parla nelle scuole. Una delle protagoniste del film, Carey Mulligan racconta: “«Erano vent’anni che Meryl Streep (Emmeline Pankhurst) voleva raccontare la storia del movimento per i diritti delle donne. Quanto a me, è la prima volta che mi cimento in un film che ha qualcosa di davvero importante da dire. Sono molto orgogliosa del risultato. E credo sia un film che tutti dovrebbero vedere» 

giulio martini

domenica pomeriggio

Preciso e fedele resoconto di fatti storici, appena increspanti dalla fiction narrativa necessaria a legare emotivamente i vari passaggi, senza mai accedere in nulla: né al dramma, né al sentimentalismo  e  neppure alla facile deriva  femminista. Per cui il film arriva là dove un  documentario non riesce mai ad attivare, cioè a far sentire come nostra la sacrosanta                   battaglia  delle donne inglesi per il voto, e a farci partecipazione sinceramente al dolore della  eterna vittima sacrificale che sembra sempre necessaria perché un qualsiasi diritto legittimo diventi norma. 

giulio martini

domenica sera

 

angelo sabbadini

martedì sera

"Le suffragette" è un film urgente e necessario che sceglie con coerenza e determinazione la strada della narrazione pop. Opera snobbata dai cinefili si rivela agli occhi dei frequentatori del Bazin più interessante del previsto (il montaggio sui primi piani non è affatto banale!) e alla fine della proiezione Sarah Gavron, nonostante qualche furbatina patetica (il bimbetto della protagonista), è salutata con un convinto applauso.

carlo caspani

mercoledì sera

Maud la lavandaia,  che nella Londra del 1912  partecipa al movimento suffragista, è personaggio simbolico e rappresentativo di tutta la dura lotta, altro che le suffragette comiche di Mary Poppins, per ottenere il diritto di voto alle donne. Storicamente ed esteticamente, corretto il film mostra la matrice di scuola britannica e uno stile quasi televisivo, con primi piani e macchine a mano a rappresentare l'animato coinvolgimento, quasi di sorpresa, di una donna che comunque vuole qualcosa di diverso, di meglio, per sè e per un figlio al quale, lottando, dovrà rinunciare. Protagoniste in parte, Meryl Streep in un cameo di lusso, ma la sensazione complessiva è solo di un compitino ben fatto e politicamente corretto.

roberta braccio

giovedì sera
 

Interessante, solido ed avvincente, questo film riporta alla luce un momento storico spesso frainteso e dato per scontato (e l'elenco prima dei titoli di coda è più che mai utile). Anche l'attrice protagonista ha il grande merito di essere credibile e perfettamente calata, così come tutte le altre figure. Eppure, complice l'atmosfera sempre satura di pathos e di tensione, oltre che la paura di sbandare (o su un versante biografico, o su un versante militante), aleggia un'aurea nebbiosa, quasi - purtroppo-  favolistica, con i cattivi troppo cattivi e i buoni troppo buoni. é pur vero che quest'aurea  non solo non guasta, anzi, forse connota il film di originalità e distinzione.
Certamente dunque un'operazione riuscita, anche se dato il tema e l'attualità dello stesso ancora oggi, ci si poteva prendere qualche rischio in più e provare davvero a dare un'accelerata al cuore del pubblico in più di un momento.

giorgio brambilla

venerdì sera

Sarah Gavron costruisce un film storicamente rigoroso, che mostra gli aspetti “meno nobili” sia del movimento delle suffragette, sia del governo inglese dell’epoca. Lo fa incentrando la narrazione su un personaggio inventato, per avere maggiore libertà di movimento: Maud rappresenta lo spettatore nel racconto e lo conduce per mano dall’indifferenza nei confronti del tema trattato a un progressivo coinvolgimento, man mano che il velo si toglie sulla vita delle donne inglesi di un secolo fa. È impressionante pensare che, in uno stato che ha attualmente come Primo Ministro Thyeresa May, le donne non avessero non solo il diritto di voto, ma nemmeno diritti sui figli o sui propri beni, a qualunque classe sociale appartenessero. Non è un film particolarmente originale dal punto di vista linguistico, ma svolge un’opera certamente meritoria di divulgazione e sensibilizzazione, per cui la visione sarebbe da consigliare a tutti coloro che vogliono maturare una certa consapevolezza storica sul tema, per evitare di dare per scontate delle conquiste che sono costate lacrime, sudore e sangue