gli animatori lo hanno visto così :         BENE

                                                            QUASI BENE

                                                            COSI’-COSI’

                                                            COSI'-COSI'-COSI'

                                                            MALE

                                                

IL LATO POSITIVO

 

 

DOM  pom

DOM sera

MAR

MER

GIO

VEN

 

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roberta braccio

domenica

 pomeriggio

questa settimana roberta è stata sostituita da giulio

giulio martini

domenica sera

il miscuglio di  dramma e  di commedia sentimentale ne fa un film " volutamente bi-polare", tra  depressioni ed entusiasmi, ripetuti e ciclici.  E tuttavia - pur essendo un'operazione insolita, che coltiva un' evidente  sipatica   per i toni agrodolci  e per un gioco da ottovolante nelle  situazioni e negli effetti, tiene alla fin fine sempre bene presenti le regole di Hollywood per garantirsi una storia di sucecsso.  Innovazione  linguistica   e  recitazione sono i veri punti di forza.

angelo sabbadini

martedì sera

Diavolo di un Russel! Prima precipita nello sconforto gli spettatori del Bazin gettandoli nella desolazione di un ospedale psichiatrico e poi si diverte a confortarli con il tepore consolatorio di una commedia. “Il lato positivo” è un film tutto giocato sui registri narrativi e recitativi e sui loro spostamenti progressivi magistralmente sostenuti da un cast mirabile e molto ciarliero che convince gli spettatori del Cineclub.

carlo caspani

mercoledì sera 

Film bipolare, dove la serietà degli argomenti (malattia, disturbo,
superamento di un tradimento o di una perdita) si mimetizza in situazioni farsesche e dialoghi non sempre resi al meglio nella versione italiana. Fino a un doppio, esagerato lieto fine che soddisferà certo il pubblico di bocca buona, ma che lascia volutamente perplessi, come in tutti gli altri film di Russell.

fabio de girolamo

giovedì sera

Un film sulla malattia mentale che mostra quanto sia difficile riprendere il controllo su se stessi dopo una crisi lunga e violenta come quella subita dal protagonista, ma anche quanto siano labili i confini tra malattia conclamata e presunta “normalità” (vedi rapporto tra Pat, la sua famiglia e la sua cerchia di amici).
Il lato positivo è bipolare come Pat, non solo perché segue i ritmi della sua malattia, ma perché cambia radicalmente il proprio aspetto (da film psicologico a film a narrazione classica) scindendosi in due metà radicalmente differenti. La prima è sicuramente la parte migliore, più originale e credibile. L’evoluzione del personaggio porta inevitabilmente a una normalizzazione psicologica. Giusto quindi, per un personaggio come Pat, che la sua percezione delle cose possa diventare quella di una commedia sentimentale. Meno giustificabile e coerente è il fatto che a trasformarsi sia lo stesso film, che la vita dei personaggi diventi una favola hollywoodiana.
giorgio brambilla venerdì sera "Il lato positivo"  è una divertente commedia che sa far ridere e pensare insieme. Con le semplificazioni tipiche del genere, getta lo sguardo nel mondo dei disturbi psichici, dimostrando che da vicino nessuno è normale e che, più che di avere accanto la persona che vorremmo, ci serve avere qualcuno che ci vuole davvero bene, cioè vuole il nostro bene, come già diceva un po' di tempo fa il buon Aristotele. Non è una tesi esattamente originale, ma è raccontata con un linguaggio frenetico, un uso aggressivo della macchina da presa e dei dialoghi scoppiettanti, a partire dal primo incontro tra Tiffany e Pat, almeno finché il film vira più decisamente verso la commedia romantica. A quel punto diventa più convenzionale, fino a trasformarsi in una sorta di favola; d'altronde il regista ce lo dice chiaramente che vuole il lieto fine, facendo volare l'Addio alle armi di Hemingway attraverso una finestra chiusa e ambientando il finale a Natale, per cui lo perdoniamo .